MARMO: MATERIA SENZA TEMPO

26 Giugno 2019
Macchina del tempo - marmo

“Il marmo è come l’uomo, prima di intraprendere qualcosa, devi conoscerlo bene e sapere tutto ciò che ha dentro. Così, se in te ci sono delle bolle d’aria, io sto sciupando il mio tempo.” Michelangelo Buonarroti

Il marmo è una delle pietre naturali più diffuse nei diversi settori, da quello dell’edilizia a quello artistico. Sarà questa con molta probabilità la pietra naturale nelle vostre abitazioni.

Definizione

La geologia definisce i marmi delle rocce composte di carbonato di calcio che, da uno stato iniziale di calcare, si sono trasformate in marmi attraverso complesse vicende.

Il marmo si forma attraverso un processo metamorfico da rocce sedimentarie, quali il calcare o la Dolomia, che provoca una completa ricristallizzazione del carbonato di calcio, di cui sono in prevalenza composte, e danno luogo ad un mosaico di cristalli di calcite o di dolomite (minerale). L’azione combinata della temperatura e della pressione, durante la trasformazione della roccia sedimentaria in marmo, porta alla progressiva obliterazione delle strutture e  tessiture originariamente presenti nella roccia con  la conseguente distruzione di qualsiasi fossile, stratificazione o altra struttura sedimentaria presenti nella roccia originaria.

Il colore del marmo dipende dalla presenza di impurità minerali (argilla, limo, sabbia, ossidi di ferro, noduli di selce), esistenti in granuli o in strati all’interno della roccia sedimentaria originaria. I marmi bianchi sono esito della metamorfizzazione di rocce calcaree prive di impunità. Il mondo commerciale annovera sotto il termine “marmo” anche pietre che propriamente non lo sarebbero, ampliandone alquanto il significato, comprendendo anche altre famiglie di rocce come, ad esempio, le dolomite o le brecce.

Quindi, chiamiamo marmo anche ciò che strettamente non lo è.

Tutte queste rocce sono accomunate, oltre che per essere composte da carbonato di calcio (ma anche carbonato di magnesio nel caso dei marmi dolomitici), anche dal fatto di essere molto compatte ed essere lucidabili.

I maggiori giacimenti italiani:

  • alpi Apuane: principalmente nel carrarese, nella Versilia, nel massese e nella Garfagnana. Considerata, per i marmi bianchi, la zona di qualità più elevata al mondo. Tra le diverse varietà  troviamo: bianco chiaro ordinario, fior di pesco, cipollino aprano, breccia medicea, arabescato
  • Lombardia: nelle province di Como, Bergamo, Brescia. Dove troviamo marmi quali il Botticino nella provincia di Brescia; lo Zandobbio, la Breccia Aurora e l’arabescato orobiconella provincia di Bergamo; il Nero di Varenna e il Bianco di Musso nella provincia di Como.
  • Veneto: nella zona di Verona troviamo i marmi tendenti al rosso e al giallo e nella provincia di Venezia il rosso e il giallo di Asiago; il Nembro di chiampo e il chiampo mandorlato

Troviamo giacimenti di una certa rilevanza anche all’estero come in Francia, Belgio, Spagna, Egitto, sud America, Cina.

Storia

Basta guardarsi attorno per capire l’importanza che ha avuto il marmo nel corso della storia. Lo troviamo in numerosi monumenti, chiese, statue ed edifici e viene utilizzato  grazie alle sue numerose qualità

Gli egizi lo utilizzavano per gli obelischi, le piramidi e le tombe dei faraoni ad esempio. Ovviamente non si possono non citare i Greci per le loro sculture e i monumenti tra i quali ricordiamo il Partenone. Durante l’impero Romano fu largamente utilizzato per la costruzione di maestosi edifici. Dopo un calo nell’utilizzo di questo materiale durante il Medioevo assistiamo nuovamente ad un suo ingente impiego durante il periodo rinascimentale in cui troviamo come maggiore esponente e promotore Michelangelo Buonarroti. Sino ad arrivare infine ai giorni nostri dove con l’ausilio di nuove tecnologie assistiamo ad utilizzi nuovi ed originali di questa preziosa pietra.

Il marmo è eleganza e raffinatenza. E’ ‘vivo’ e ‘naturale’.

Le sue caratteristiche di resistenza e impermeabilità lo rendono adatto a qualsiasi utilizzo: pavimentazioni, scale, piani di lavoro ed oggettivistica in generale.

Ad esempio viene spesso usato nel campo dell’edilizia abitativa. Grazie alla sua composizione e alle sue tonalità cromatiche dà un che di eleganza e raffinatezza e per questo  viene spesso impiegato per pavimentazioni di ville importanti o come materiale per oggetti di design. Dunque  un materiale in grado di valorizzare e rendere elegante qualsiasi ambiente.

Eterno

Il pregio principale di questo materiale (come del resto tutte le pietre naturali) che lo differenzia da i finti marmi (fake marble), ceramiche, grès porcellanato ecc. è la sua rilavorabilità. Questo dá, qualora lo si ritenga  necessario, la possibilità di riportarlo alle condizioni iniziali. Il costo iniziale, spesso più alto di altri materiali solo apparentemente più economici, lo si ripaga nel tempo: infatti altra caratteristica è la possibilità di poterlo levigare in opera riportandolo alla sua bellezza originaria. La levigatura permette di rendere la superficie monolitica, senza fughe con conseguente maggiore igienicità.

Ci si può talvolta stancare della finitura scelta e dove con gli altri materiali bisogna affrontare spese di demolizione e nuova posa, il marmo e le altre pietre naturali permettono di cambiare la finitura superficiali secondo i gusti e le mode del momento.

Quindi ricapitolando i pregi del marmo sono:

  • rilavorabilità
  • superficie monolitica
  • possibilità di scegliere tra più finiture ogni qualvolta lo si desideri
  • raffinatezza ed eleganza
  • Esclusività
  • materiale naturale

Qui sotto qualche esempio di pavimentazione in marmo

Rivalorizziamo ciò che ci offre la natura. Studiamo le caratteristiche di questi materiali per sfruttare al meglio le loro qualità e collocarle nei giusti contesti. Allontaniamoci dalle imitazioni, dalla standardizzazione, dal banale.

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